In occasione del Forum Internazionale dell’Enoturismo 2022, Enit ha annunciato nuovi trend: al primo posto il vino, tra cultura e tradizioni.
I primati vantati dall’Italia sono emersi durante l’appuntamento con i trend del settore turistico. A presentarli la Ceo di Enit, Roberta Garibaldi, in occasione del Forum Internazionale dell’Enoturismo 2022 che si è svolto a settembre nella città di Alba, in sinergia con Unwto, Ministero del Turismo e Regione Piemonte.
Arriva, così, un’ulteriore conferma per il nostro paese, pronto a fare la differenza nel nuovo mercato dell’enoturismo e ad accogliere i wine travellers, nuovi viaggiatori interessati al vino italiano, appassionati dei viaggi lenti e in cerca di esperienze autentiche in luoghi rilassanti.
In occasione della Giornata Mondiale del Turismo 2022, celebrata ogni anno il 27 settembre, Coldiretti ha diffuso un’analisi condotta con Ixè dedicata a indagare le abitudini degli italiani in vacanza.
I risultati mostrano che sei italiani su dieci amano visitare cantine, frantoi e agriturismi. In questo modo possono recuperare il contatto con la natura e acquistare prodotti tipici, locali e a Km 0.
Il 58% degli italiani dichiara di essere catturato da questa tipologia di turismo, mentre il 17% afferma che il cibo rappresenta la conditio sine qua non per la scelta del luogo in cui trascorrere i giorni di vacanza.
I dati sull’enoturismo in Italia nel 2022 segnano, senza dubbio, numeri positivi. Come incentivare la crescita e non farsi trovare impreparati davanti alle richieste dei nuovi viaggiatori?
Sono ben 10 e hanno tutti un comune denominatore: il vino. Ecco a cosa le realtà che operano nel settore turistico dovranno prestare attenzione, con l’obiettivo di creare nuove forme di accoglienza.
Il nostro paese vanta primati importanti: 526 vini certificati, 6 beni materiali ed immateriali riconosciuti come patrimonio dell’umanità, 3 città creative UNESCO per l’enogastronomia e 2 Paesaggi dalla FAO. A questi si aggiungono i paesaggi rurali che caratterizzano tutta la penisola, da Nord a Sud. La sinergia tra patrimonio artistico-culturale e vino rappresenta la nuova sfida poiché rappresenta una motivazione per il turista a viaggiare.
La sensibilità degli italiani verso l’attenzione all’ambiente e la dimensione sociale è cresciuta notevolmente negli ultimi anni. A tale proposito 7 italiani su 10 dichiarano di visitare con piacere aziende che si impegnano per dare sostegno alla comunità locale. A tale proposito le aziende vitivinicole si caratterizzano per la propensione alle iniziative di sostenibilità ambientale e per una filiera che favorisce lo sviluppo della comunità e del territorio in cui operano.
La vacanza attiva è una delle richieste che i wine travellers fanno al nostro territorio. La sinergia tra tour in bicicletta, percorsi in mountain bike e degustazioni in cantina permette di coniugare il piacere della scoperta enogastronomica e il desiderio di conoscere nuovi territori. I vigneti diventano così veri e propri luoghi capaci di regalare esperienze autentiche e originali.
I vigneti sono anche il luogo ideale per prendersi cura di se stessi e rigenerarsi a contatto con la natura. I nuovi trend coniugano l’esperienza di arte e attività olistiche, come lo yoga e il pilates, con i luoghi deputati alla produzione del vino. Ad affermarsi anche le nuove Spa a tema vino, scelte dal 50% dei turisti italiani.
I nuovi trend nel settore turistico non mostrano una perdita di interesse verso le città, al contrario queste ultime si preparano ad accogliere il mondo rurale. Nascono nuove contaminazioni per offrire al viaggiatore esperienze ancora più suggestive. Vigne urbane, mercati di prodotti locali, musei del gusto entrano nella nuova offerta turistica italiana e rappresentano l’occasione per conoscere la cultura enologica e gastronomica del territorio.
Se un tempo c’erano le cantine e gli alberghi, oggi queste due grandi realtà si preparano per accogliere i turisti e offrire loro un’esperienza completa. Accanto alle nuove proposte di pernottamento, conosciute come wine glamping, nascono ristoranti gourmet in cui il vino accompagna piatti di eccellenza realizzati con prodotti locali. Il 48% degli italiani dichiara di preferire albergo tematico, il 25% sceglie con piacere la soluzione glamping, il 68% ama pranzare o cenare in cantina.
Attento, attivo, innovativo, sempre alla ricerca di esperienze coinvolgenti in grado di lasciare emozioni, conoscenza, sapere. Ecco il ritratto dell’enoturista in poche e semplici parole, un viaggiatore speciale destinato a moltiplicarsi nei prossimi anni. Ad essere affascinati dal mondo del vino e dalle esperienze che questo prodotto può offrire sono, infatti, anche famiglie con bambini, donne e giovani.
Le cantine trovano casa presso dimore storiche e castelli, in edifici contemporanei realizzati da architetti famosi, in grandi aziende che ospitano al loro interno anche installazioni artistiche, eventi musicali, letterari e teatrali.
Se da una parte il vino si unisce alla storia, alle arti e al design, dall’altra le cantine diventano sempre più spazi in cui svolgere meeting e incontri aziendali con l’obiettivo di recuperare del tempo da trascorrere in paesaggi rurali.
Il marketing del turismo del vino è in piena trasformazione. Al centro delle nuove strategie vere e proprie degustazioni digitali apprezzate dai turisti stessi nel pre e nel post-experience. Anche i media seguono i nuovi trend: Netflix presenta i vini italiani in film e fiction, i processi produttivi diventano fumetti, su TikTok sono sempre di più i reels a tema.
Tra le missioni di Enit la redazione di nuove “Linee Guida per lo Sviluppo dell’Enogastronomia nel Turismo”. L’input del Ministero del Turismo e del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per valorizzare i prodotti agroalimentari e vinicoli, la cultura agroalimentare con il brand “Made in Italy”. Il piano si propone di raggiungere quattro obiettivi: preservare il patrimonio attraverso il turismo; sviluppare l’offerta, innovandola ed arricchendola; fare rete, per integrare prodotti e servizi turistici, connettere aree urbane e rurali; comunicare e promuovere, accrescendo l’attrattività e l’accessibilità dell’offerta italiana nel mondo.
Se da una parte quanto condiviso da Enit lascia presagire importanti sviluppi futuri per il settore enoturistico italiano, dall’altra offre un’occasione di riflessione per chi si affaccia al mondo del lavoro. Il mercato del turismo enogastronomico, dopo le difficoltà causate dalla pandemia degli anni recenti, torna a generare numeri positivi e ad offrire nuove possibilità di carriera.
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