Chiunque aspiri a diventare un Ecommerce Manager, e forse anche tu che stai leggendo, ha in mente un lavoro dinamico, pieno di riunioni, pianificazioni, post-it colorati sulla lavagna.
Ma è davvero così?
Per scoprirlo abbiamo intervistato Marialuisa Sanfilippo, project manager di One Minute Site, una piattaforma di servizi che consente di creare siti web senza necessariamente conoscere il codice e scelta da molte aziende e professionisti per le feature ecommerce che mette a disposizione.
“Attualmente il 70% dei progetti che gestisco, grazie alla collaborazione con un team di 4 risorse, sono progetti ecommerce – spiega Marialuisa – Molti, soprattutto quelli più piccoli (con budget fino a 2500 euro) sono progetti di giovani start up. Richiedono la realizzazione del loro primo store o un replatforming di un negozio online esistente che eroghiamo su diversi cms: Shopify, Wordpress, o One Minute Site”.
Dalla creazione alla gestione dell’ecommerce, fino alla reportistica e all’ottimizzazione SEO, Marialuisa segue per filo e per segno questi progetti complessi. Cerchiamo però di capire meglio come si svolgono le sue giornate.
Come si svolge la giornata lavorativa di un ecommerce manager
Marialuisa ci ha raccontato la sua giornata tipo: “La mia giornata lavorativa inizia con una riunione con il team. Abbiamo la buona abitudine di confrontarci ogni mattina sulle attività da portare avanti. E quando hai diversi clienti, è giusto che ciascun membro del team si faccia carico di una parte del lavoro, per poter pianificare tutto il lavoro in modo efficace.
Ognuno espone i propri obiettivi e l’eventuale bisogno di aiuto. Poi si inizia a lavorare sui vari compiti, in base al livello di priorità.
Se dovessi suddividere il mio tempo nelle varie attività direi che la pianificazione la fa da padrona. Pianifico attività per il 40% del mio tempo. Mi occupo di definire per ciascun cliente i tempi e tutte le fasi dell’attività di sviluppo dell’ecommerce: le attività vengono pianificate in un GANTT di progetto - uno schema visivo di come è strutturato il progetto, dei tempi e delle task – e condivise con il cliente. La fase di pianificazione include anche la stima delle tempistiche operative del lavoro. Dal Kick-Off (il primo appuntamento con il cliente dopo la chiusura dell’offerta commerciale) fino al Go-Live del negozio online.
Pianificazione poi collaborazione e dialogo con il cliente sono alla base del lavoro di ecommerce manager
Per realizzare e portare a termine con successo i suoi progetti Marialuisa, oltre che con il suo team, deve necessariamente interfacciarsi con i clienti, cioè coloro che commissionano nuovi ecommerce, nuovi siti web e la gestione di campagne e promozione dei loro brand.
La soluzione individuata da Marialuisa per agevolare e rendere più fluido il processo di lavoro è di creare degli spazi digitali condivisi (delle cartelle) nelle quali i clienti possono accedere e inserire tutte le informazioni necessarie per creare il negozio online: dalle schede dei prodotti, alle immagini, i video, il materiale già presente in azienda, i loghi e molto altro che è importante che l’azienda fornisca.
“In questa cartella il cliente trova la struttura di navigazione dello store – spiega ancora Marialuisa – studiata in base al suo mercato di riferimento. Durante le prime riunioni, mi occupo io di spiegare al cliente il GANTT e come compilare la cartella condivisa con le informazioni relative al negozio (categorie, prodotti).
Infine fisso il termine per la consegna dei materiali, i tempi di sviluppo e almeno altre due riunioni successive per ulteriori feedback. Anche la data del go-live a quel punto viene fissata”.
Tecnicamente quindi il lavoro quotidiano deriva dalle attività che via via vengono pianificate e innestate nel processo produttivo”.
È chiaro, da quanto racconta Marialuisa, che tenere le fila del progetto non è sempre una passeggiata. Tutti hanno scadenze e priorità, e occorre avere la collaborazione delle persone. Ecco perché, tra un’attività operativa e l’altra, le riunioni (interne o con clienti, o anche con potenziali clienti) sono all’ordine del giorno.
“L’importante, sai cos’è? Trovare sempre il modo per essere umani. Fermarsi ogni tanto, farsi una risata, andare al bar a prendere un caffè, darsi una pacca sulla spalla e condividere sempre con il team le piccole soddisfazioni quotidiane. Anche questo è lavoro e secondo me, ne costituisce una parte molto importante”.
Home working, smart working e ecommerce management
Quella dell'E-commerce Manager è una delle nuove professioni che possono essere svolte anche lavorando da casa quindi, a distanza. Una modalità comoda per molti ma una enorme opportunità per chi vive in zone dalle quali è più difficile raggiungere le grandi città. Abbiamo chiesto a Marialuisa se è davvero possibile immaginare un futuro di home-workers: “Lavoro in remote working da quando è scoppiata la pandemia, con alcuni periodi di lavoro in ufficio. Per fortuna riesco a fare il mio lavoro sia da casa che dall’ufficio. Certo, in presenza è più divertente, ma ammetto che a volte lavorare nel silenzio di casa, mentre mio marito è in ufficio, e mio figlio all’asilo, è decisamente più produttivo. Eppure ci sono situazioni in cui è il team ad avere bisogno di condivisione e scambio, e quindi di crescita. Quindi continuo ad alternare giornate in ufficio, utilissime per poter pianificare e delineare i flussi operativi insieme alle risorse coinvolte, a giornate di eremitiche analisi e full immersion nei progetti dallo studio di casa mia”.
Cosa non dovrebbe mai mancare sulla scrivania (virtuale e non) di un E-commerce Manager?
“Non può mai mancare il secondo monitor! – sorride Marialuisa – Tra programmi di Project management, cms, chat aziendale e qualche tool… no, è uno scherzo. Quello che in assoluto non può mancare è l’onestà. Quella necessaria a comprendere davvero il mercato del tuo cliente, o la nicchia in cui può posizionarsi. Suggerire una strategia semplice ma efficace. O la piattaforma più adeguata per raggiungere un risultato.
Quali sono le mansioni del lavoro che più ami? E quali, ovviamente, anche quelle che non ami...
“Le mansioni che amo, oltre a quelle che hanno a che fare con la pianificazione, riguardano gli aspetti SEO dell’ecommerce – dice Marialuisa - ad esempio mi diverto moltissimo a strutturare uno store e definire il modo in cui ottimizzarne le categorie e le schede prodotto.
E poi c’è la promozione dei servizi, un altro aspetto che fa parte della vita dell’ecommerce manager: “Normalmente dedico circa il 20% della mia giornata lavorativa alla promozione dei servizi aziendali. E lo faccio con post sui social o articoli di blog, o con collaborazioni, attraverso la mia rete sociale.
Quelle che non amo? Le parti più compilative, meccaniche, e faccio di tutto per non occuparmene personalmente".
Credi che un master con stage retribuito in azienda rappresenti un'occasione concreta?
“Assolutamente sì. Anzi posso dire che alcune delle migliori risorse del mio team hanno proprio seguito questo iter. Non posso che consigliarlo. Un percorso formativo può aiutare anche qualunque giovane, potenziale imprenditore, ad avere una visione più chiara dei meccanismi e delle potenzialità dei canali online, anche se non se ne occuperà direttamente.
Il mio consiglio spassionato? Studiare tanto, dai migliori, e poi fare esperienza. Ecco perché lo stage è importante: non si diventa ecommerce manager solo leggendo manuali ma anche creando per davvero strutture di navigazione e organizzando categorie, filtri, tag e tassonomie varie. E poi bisogna imparare a lavorare in team e saper partecipare a gruppi tematici sui social dove si può anche provare ad esporsi. Ma senza sputare mai sentenze: prima di dire la tua assicurati di ciò che scrivi”.
Si guadagna “abbastanza” come ecommerce manager?
“Non si guadagna mai abbastanza, la verità è questa! Ma un ecommerce manager ha la possibilità di lavorare nell’ottica di guadagnare sempre di più, magari aumentando i margini dei progetti a cui lavora, efficientando tempi e risorse. Un ecommerce manager può guadagnare tanto o poco. Come direbbe un mio caro amico, dipende. E dipende sostanzialmente dall’esperienza. Oltre che dal contesto in cui questo lavora e dallo stile di vita di riferimento.
Per parlare di cose concrete, un ecommerce manager junior assunto (non in stage) può guadagnare dai 1200 a 1500 euro, un senior dai 1500 a 2500 euro. Se l’ecommerce manager è un freelance, cioè lavora con la sua partita IVA come consulente esterno – va stabilito il suo compenso in base alle attività delle quali deve occuparsi. E anche in questo caso dipende molto dall’esperienza.
Quali sono, secondo la tua esperienza, le attuali possibilità lavorative di un e-commerce manager?
“C’è parecchio bisogno di organizzazione nelle aziende. Soprattutto da quando le imprese italiane hanno capito l’importanza di essere raggiungibili al di fuori dai punti vendita fisici. Da Gennaio 2020 la richiesta di ecommerce è cresciuta in modo esponenziale. Presto la sfida sarà quella di poter offrire ai propri clienti esperienze realmente omnicanale, che cioè offrono diversi punti di contatto tra azienda e il cliente finale e in cui l’ecommerce è solo uno dei possibili touch-point. Il prossimo step potrebbe essere la necessità di avere in ogni azienda che vende online un ecommerce manager”.
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