Lo stage rappresenta un vero e proprio trampolino di lancio per la carriera di moltissimi giovani laureati, oltre che una preziosa esperienza di apprendimento sul campo delle competenze richieste nel mondo del lavoro. Ne parliamo in questo articolo con Sara Condizi, Esperta in Recruiting e Orientamento alla Carriera Radar Academy.
Fare o non fare lo stage? E se sì, perché farlo? Sono queste alcune delle domande che oggi si fanno più spesso diplomati e laureati. D’altra parte sono sempre di più le aziende e le multinazionali che reputano la laurea un traguardo importante, ma non sufficiente per attirare l’attenzione dei recruiter.
Chi lavora nel campo delle risorse umane e svolge le selezioni per conto della propria azienda è interessato a due aspetti fondamentali: da una parte le abilità trasversali, ovvero le cosiddette soft skill, dall’altra le competenze tecniche, chiamate anche hard skill.
In che modo investire e potenziare questi aspetti? Se da una parte è facile pensare che le competenze, trasversali e non, possono essere allenate attraverso percorsi formativi specifici, come ad esempio i Master post-laurea e post diploma Radar Academy, dall’altra è bene non dimenticare il valore dello stage, che risiede proprio nella possibilità di mettersi in gioco nel mondo del lavoro.
Abbiamo chiesto a Sara Condizi, Esperta in Recruiting e Orientamento alla Carriera Radar Academy, perché è così importante fare un’esperienza di apprendimento e formazione presso aziende e multinazionali finalizzata all’ingresso nel mondo del lavoro.
3 motivi per scegliere lo stage
Non è inusuale trovarsi davanti a proposte di stage se si è alla ricerca del primo impiego o se si sceglie di investire in percorsi di formazione fortemente orientati al mondo del lavoro.
Secondo Sara Condizi lo stage è un’occasione preziosa da non rifiutare perché:
- La laurea da sola non basta
I percorsi accademici forniscono solo conoscenze teoriche, mentre le aziende sono alla ricerca di persone che hanno avuto modo di testare la propria preparazione allenando, al tempo stesso, le cosiddette competenze trasversali. - Facilita il contatto con l’azienda
Uno stage è anche e soprattutto un modo per essere contattati dopo una prima pro attivazione autonoma. D’altra parte non è così facile attirare l’attenzione dei recruiter se nel proprio Curriculum Vitae non si ha alcuna esperienza sul campo della durata minima di 3-6 mesi. - È un trampolino di lancio
Potremmo definire lo stage un vero e proprio trampolino di lancio per la propria carriera professionale. Azienda ospitante e ruolo ricoperto saranno, infatti, fondamentali per crescere professionalmente.
A questo punto non resta che mettersi alla ricerca di un’esperienza di tirocinio o valorizzare al meglio quella che si è svolta.
Il valore di uno stage
Non ci sono dubbi, lo stage non è di certo una proposta da scartare. Nel video Sara racconta il valore di questa esperienza, fondamentale per accelerare l’ingresso in azienda, mettersi in gioco, apprendere e farsi notare.
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