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Settimana corta: cosa ne pensano gli HR?

I direttori del personale mostrano un certo grado di apertura verso l'idea di sperimentare un nuovo modello organizzativo. A raccontarlo i dati emersi da un sondaggio lanciato da AIDP,  l’Associazione italiana per la direzione del personale.

Come valutano la settimana corta i Manager che operano nel campo delle risorse umane? L’AIDP, l’Associazione italiana per la direzione del personale, ha lanciato un sondaggio dedicato proprio agli HR Manager per raccogliere le loro considerazioni.

Dai dati emersi, pubblicati nell’articolo Settimana corta, disco verde a sperimentare da un direttore del personale su due apparso su un quotidiano economico-finanziario italiano, si evince che i direttori del personale hanno una considerazione positiva nei confronti della settimana corta.

La riorganizzazione delle ore lavorative settimanali, infatti, appare come un'opportunità potenzialmente vantaggiosa. Al tempo stesso i Manager sottolineano la necessità di un approccio attento e personalizzato per affrontare le sfide pratiche e organizzative.

 

Le considerazione degli HR Manager sulla settimana corta

Dall’indagine condotta da AIDP emergono due aspetti principali: da un lato l’apertura verso la possibilità di cambiare gli asset organizzativi attuali, dall’altra il desiderio di avviare, prima di una decisione definitiva, una fase di sperimentazione della settimana corta. Le motivazioni principali risiedono nel considerare la riorganizzazione delle ore di lavoro come una possibilità, ma soprattutto un modo per migliorare il benessere dei dipendenti, ridurre lo stress e aumentare la produttività.

D’altra parte, però, le considerazioni degli HR Manager richiamano l’attenzione anche sulle sfide da affrontare. L’introduzione della settimana corta è soggetta a una riforma dei processi di lavoro, al fine di garantire la continuità del servizio e gestire eventuali problemi legati alla copertura dei turni, in particolare per quelle realtà che operano 24h su 24. Ogni azienda, infatti, ha esigenze e dinamiche specifiche che influenzano l'adozione di quello che è a tutti gli effetti un nuovo modello organizzativo. 

Una comunicazione aperta tra direzione e dipendenti è senza dubbio il punto di partenza per l’introduzione della settimana corta e il futuro di tale modello. L’indagine di AIDP mostra, infatti come siano gli stessi HR Manager a raccomandare di coinvolgere i dipendenti nelle discussioni e nelle decisioni riguardanti la riorganizzazione del tempo di lavoro.

 

Settimana corta: cresce l’interesse da parte degli italiani 

Una ricerca svolta da Assirm, dal titolo La nuova relazione con il mondo del lavoro, mostra l’interesse crescente tra i lavoratori italiani per la settimana lavorativa corta. 

In accordo con gli HR Manager, anche i lavoratori ritengono che tale modello organizzativo possa favorire benessere e produttività, ma che la sua implementazione è soggetta a sfide e considerazioni.

Nello specifico, i lavoratori si mostrano favorevoli ad un cambiamento delle abitudini lavorative e tra le ragioni principali vi è il miglioramento dell’equilibrio tra vita privata e lavoro. L’avere più tempo libero è considerato un fattore determinante per  una maggiore soddisfazione personale e professionale. Inoltre, molti lavoratori credono che la loro produttività potrebbe aumentare proprio grazie all’introduzione della settimana corta, poiché ci sarebbero dipendenti più motivati e meno stressati.

L'implementazione del nuovo modello organizzativo, però, richiede anche considerazioni a livello contrattuale e normativo. I lavoratori ritengono fondamentale che le aziende dialoghino con i sindacati e rispettino le normative vigenti per garantire che i loro diritti siano tutelati.

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