Dietro uno store accogliente e curato c’è l’attenzione, lo studio e la ricerca del Visual Merchandiser, figura fondamentale per valorizzare al meglio i prodotti all’interno di un punto vendita.
I prodotti all’interno dei punti vendita non soddisfano solo bisogni, bensì raccontano emozioni. Questo lo sa bene il Visual Merchandiser, una figura tanto dimenticata, quanto centrale nello sviluppo di uno store di successo.
Il Visual Merchandising, infatti, è una disciplina che rientra tra le azioni di marketing e ha l’obiettivo di curare tutte le operazioni che riguardano il collocare un prodotto all’interno del punto vendita. Il fine ultimo è quello di assicurarsi che le scelte, in termini di format e strategia commerciale, siano in linea con i valori aziendali.
Le persone possono essere stimolate all’acquisto all’interno di un negozio? L’acquisto di prodotti può trasformarsi in un’esperienza positiva? Le scelte possono essere facilitate? Queste sono le domande alle quali un Visual Merchandiser cerca di rispondere attraverso la cura del sistema espositivo, ovvero prestando attenzione all’ambientazione, all’illuminazione e alla grafica.
Il Visual Merchandiser si occupa di creare le giuste aspettative nei potenziali clienti, ma soprattutto di soddisfare i desideri di questi ultimi. Il suo obiettivo è quello di creare un ambiente gradevole e confortevole, capace di comunicare emozioni. L’esperienza di vendita deve trasformarsi in un’esperienza emozionale e sensoriale. A tale proposito può utilizzare colori, musiche, luci, profumazioni, ma anche sapori.
Lavorare come Visual Merchandiser richiede competenze specifiche. Lo si evince dai tanti annunci di lavoro pubblicati dalle grandi aziende che ricercano figure in possesso di caratteristiche ben precise. Tecniche di allestimento, vendita e promozione, conoscenza dettagliata delle linee guida del Brand, ma anche creatività, proattività, doti organizzative e capacità di analisi dei risultati di vendita.
Allestire uno spazio fisico richiede, al tempo stesso, immaginazione ed esperienza. Il posizionamento delle luci e la loro temperatura, così come colori e accessori per l’arredo, possono esercitare un’influenza notevole sui comportamenti di acquisto dei clienti.
Altro aspetto da non sottovalutare è la conoscenza dei prodotti trattati, nonché delle tendenze che li riguardano, con l’obiettivo di elaborare all’interno del punto vendita una strategia finalizzata a massimizzare le vendite.
Non è difficile intuire che le competenze necessarie per diventare un Visual Merchandiser di successo sono tante e diverse tra loro. Soft e hard skill si incontrano per far fronte ad una serie di attività ibride, a metà strada tra strategia e operatività.
Secondo i portarli di ricerca lavoro come Indeed e Jobbydoo lo stipendio medio di un Visual Merchandiser varia in relazione all’esperienza maturata.
Le posizioni entry level possono partire da uno stipendio minimo di 1.100 € netti al mese, mentre il compenso di un Visual Merchandiser di comprovata esperienza, che ha avuto occasione di collaborare anche con grandi brand e multinazionali, può addirittura superare i 3.000 € netti al mese. Lo stipendio medio si attesta intorno ai 1.800 € netti al mese, una retribuzione superiore del 16% rispetto alla media nazionale.
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